Etimologia della parola KIRIGAMI
Kirigami è l’arte giapponese di tagliare la carta, dove “kiru” significa tagliare e “kami” carta (che diventa poi “gami” nelle parole composte).
Kirigami ed Origami sono spesso confusi, ma non sono la stessa cosa. Entrambi utilizzano preziose carte e si avvalgono di tecniche di piegatura, ma la tecnica pura Origami non prevede l’utilizzo del taglio della carta tantomeno della colla o di nastri adesivi. Nella tecnica Kirigami, invece, tutti questi elementi sono consentiti anche se nella pratica del Kirigami è raccomandato solo l’uso di cutter o forbici e di un unico foglio.
Nei kirigami la simmetria è un elemento molto importante. Ed è proprio questa particolarità che mi ha colpita fin dal primo istante, la pulizia delle linee, spesso geometriche ed il loro rigore visivo.
I fiocchi di neve ed i fiori sono esempi di progetti Kirigami dove l’intaglio è fatto per valorizzare la simmetria del design.
Che ci crediate o no, la decorazione che ho realizzato in flower paste rossa, posta sopra alla torta bianca, è stata ricavata da un unico foglio di pasta di zucchero flower paste sul quale ho inciso la forma del vaso prima, e la forma dei fiori dopo. Ho poi composto il vaso, assemblandolo con le pareti accostate, lo ho lasciato asciugare per giorni e durante l’allestimento in fiera lo ho riempito con i fiori, posizionandolo al centro del foglio lasciato asciugare tale e quale.
A onor del vero per poter trasportare queste torte in Inghilterra ed affrontare la difficile sfida del viaggio in macchina, aereo, treno, metropolitana e taxi, ho dovuto scendere a compromessi con lo spessore della pasta. Non sarei mai riuscita a far giungere a destinazione, senza riportare rotture, una simile decorazione se avessi voluto rendere il vaso ed i fiori più sottili, come era la mia idea in origine.
Questo aimè è andato a discapito del risultato estetico finale; le decorazioni non erano perfette quanto avrei voluto, ma la soddisfazione di veder esposte le mie creazioni alla fiera internazionale in Inghilterra di Squires Kitchen, unica e forse la prima italiana ad esporre al Tavolo Internazionale, accanto a celebri artisti nel campo della Sugar Art quali Eddie Spence, Kath Swansbra, Jan Clement-May, Susan Griffiths, Ceri Griffiths, Alan Dunn e alla coreana Lee Jong Youl, mi ha regalato forti emozioni che conserverò per sempre.